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sabato 4 luglio 2015

Bye bye Darwin! Parte II di II.



TRASLAZIONE EVOLUTIVA
Riassumendo l'ipotesi iniziale, possiamo dire che la vita ha impiegato eoni a lasciare le tiepide acque della placenta terrestre, gli antichi e immensi oceani primordiali.
Ha conquistato la terra fuoriuscendo dalle acque, una sorta di parto, di venuta al mondo, gradino indispensabile per le future mete, che riguarderanno senz'altro ciò che sta sopra la terra, il cielo, così come la terra sta sopra l'acqua.
Noi, le antiche lucertole, eravamo come gelidi sassi, la materia si muoveva lenta e fredda.
Ora, quali mammiferi a 36,5 ° gradi, siamo paragonabili a pesanti e rozze locomotive a vapore.
Non a caso ho fatto un paragone con uno dei simboli del nostro sviluppo tecnologico.
C'è stata, una traslazione evolutiva.
Oggi si sta evolvendo la macchina a discapito dell' uomo.
L'uomo sta evolvendo le macchine ma non se stesso.
Il cervello continua ad evolversi, ma c'è un grande disequilibrio perchè gli organi vitali sono due e nella sfera cardiaca c'è ancora così tanto da lavorare.
La scissione tra mente e cuore, anzichè una fusione che porti al pensiero cardiaco viene vissuta da ogni essere umano, su ogni piano di esistenza: quando lavoriamo, quando ci relazioniamo con gli altri, quando amiamo, nel nostro tempo libero...un un gap evolutivo nella parte più profonda dell'uomo.
Anzi l'uomo stesso, dimentico delle sue dimensioni interiori, si sta trasformando in macchina, mimetizzando la sua incipiente mancanza di pathos, sentimenti ed empatia (Calore interiore) con una freddezza glaciale da automa che al più utilizza il calore come mero strumento per compiere lavoro e fatica, come un qualsiasi trattore o braccio meccanico.

"Il futuro che ci viene prospettato da tutti i mass media, dall’industria tecnologica e da una certa divulgazione scientifica è quello di un’ulteriore fusione tra uomo e macchina, letterale ed anatomica, prima con aiuti e protesi esterne , quali ad esempio gli ormai poco avveniristici Google Glass, e poi con veri e propri impianti. Ritengo sia emblematico che, anche nell’attuale panorama cinematografico, in moltissimi film la figura di un supereroe sia sempre associata a
parole come metallo, ferro, acciaio e modifiche bioingegneristiche di ogni sorta.
Si evince quindi sempre più come persino l’idea di evoluzione dell’uomo venga considerata legata, anzi, addirittura imprescindibile, dall’evoluzione della tecnica.
Sempre e comunque una proiezione all’esterno, dunque.
Un grande velo di silenzio, tenebra e ostilità cala ogni volta che si tenta di pronunciare parole tabù come evoluzione interiore.
Futuro Antico.
Tesina per la facoltà di sc. politiche, cooperazione e sviluppo locale, 2014.



LUCE, CALORE E...?


Movimento. E' il terzo elemento inscindibile dalla vita.
Quando un nostro simile muore, vengono a mancare:
Luce: l'iride si opacizza, come se una scintilla all'interno dell'occhio si ritraesse per sempre.
Calore: la morte è fredda, con lei, a livello fisico, tutto si spegne e si chiude.
Movimento: la morte porta rigidità e stasi.
E' interessante notare che queste tre qualità si possono individuare anche in una teoria, un pensiero, un libro, una corrente politica, un discorso etc etc.
Se è vero, in qualche modo, che luce e calore sono aumentati durante l'arco evolutivo, a maggior ragione lo si può dire per il movimento. La velocità sta superando tutte le barriere, presto si giungerà all' hic et nunc. La telepatia non è un traguardo così utopico. Smartphones, social networks e chat sono dei prototipi meccanici, delle proiezioni tecnologiche di veri traguardi biologici e psichici che senz'altro raggiungeremo.
Potremmo anche dire che è il movimento a generare luce e calore.
Se la scienza volesse e potesse indagare quei magici istanti, per loro natura così rari, dove un'artista riceve una folgorante ispirazione o un santo raggiunge durante la sua meditazione un istante di vera illuminazione e comunione con il divino, non rivelerebbe, tramite i suoi sensori, un movimento e una luce anomala in qualche parte del suo corpo?
Non sono forse gli stessi santi, i ricercatori di Dio, a raccontarci cosa avviene nei loro corpi in certi momenti particolari? Non ci parlano forse di fuochi e fiamme interiori?
La chimica stessa dei loro corpi cambia.Divampano incendi invisibili eppure palpabili. Un grande lavoro su se stessi, una forte disciplina e una granitica aspirazione all'alto non potrebbero forse produrre alla lunga uno stato di sovraeccitazione nelle proprie cellule?
Le leggende riguardanti le auree e le aureole non sono forse radiazioni ed emanazioni provenienti da un corpo "trasfigurato" e trasceso ad altri livelli di coscienza? O per dirla in termini scientifici "sovraeccitato"?
I minerali radioattivi sono quelli che hanno trasceso lo stadio del sasso inerte ed hanno sprigionato una sorta di movimento interiore, sono l'eccellenza evolutiva di tutta la tavola chimica.
Vi è un lungo e sottile filo dorato che collega le mitologie antiche con tutte le loro schiere di divinità, semidivinità ed eroi che compiono atti leggendari ai supereroi odierni, raccontati da film e fumetti, che possiedono poteri speciali e sovrumani.
Come ci insegna Hillman, il grande psicologo junghiano, gli antichi dei non sono morti, sono solo stati sotterrati e dimenticati, l'inconscio collettivo non li ha però spodestati e calpestati ma li fa riaffiorare nel mondo appena se ne presenta l'occasione.
L'arte è un ottimo metodo di resurrezione per ciò che si pensava morto e sepolto.
Tutto questo per dire che abbiamo già instillato nel profondo del nostro essere il progetto originale, sappiamo già dove stiamo andando e come saranno gli uomini del futuro. Dobbiamo solo avere il coraggio di scendere con una torcia in mano in quei reami chiusi a chiave da secoli e millenni di imprinting religioso prima e scientifico poi, per risvegliare quegli arti e organi da troppo tempo atrofizzati.

I LIMITI DI DARWIN

l'evoluzione stessa ci ha portati ad avere un apparato molto più articolato di quello animale: oltre al corpo fisico possediamo una mente, un intelletto logico-meccanicistico, un intuito, una componente emotiva, sentimentale.
I più "progressisti" parlano anche di un'anima e uno spirito( ci sono, per esempio nella tradizione vediche, scale molto complesse e precise per quanto riguarda la composizione del corpo umano).
Finchè sei animale o pianta l'evoluzione riguarderà la forma del tuo becco, la lunghezza del tuo collo, la larghezza delle tue foglie, la grandezza dei tuoi semi.
E noi?? Noi che non siamo più legati solamente al nostro corpo ed ai nostri istinti, in quale direzione ci evolveremo? Cosa evolveremo di noi?
Se le scimmie sono diventate ominidi e gli ominidi uomini che cosa diventeranno gli uomini? E soprattutto: come ? Per quali meccanismi ?
Solo per motivi esogeni( sconvolgimenti ambientali, futuri viaggi spaziali e adattamento a condizioni extraterrestri) oppure anche per cause interne, non spontanee ma autoiniziate, coscientemente e consapevolmente?
Sarà insomma un'ulteriore evoluzione anatomica o inizierà a smuoversi qualcosa anche a livello di coscienza?
E' vietato dalle tavole dei dieci comandamenti scientifici pensare di evolvere per libera scelta?
Le gravose condizioni del nostro pianeta non ci stanno forse COSTRINGENDO ad una rapida evoluzione anzi rivoluzione nei nostri pensieri, nei nostri rapporti umani, nella nostra cultura, nel nostro stile di vita?
E non è forse anche questa evoluzione nel più puro senso darwiniano?
E lo scopo non è certo la sopravvivenza del più adeguato alle leggi di mercato imperanti, ma semplicemente di raggiungere un equilibrio, un'armonia.
Il termine cooperazione non esisteva nemmeno al tempo di Darwin.
Le scienze naturali, perennemente in ritardo bradipesco, stanno iniziando a scoprire solo ora il fittissimo reticolo di cooperazione ed armonia esistente tra le varie specie viventi.
Sono davvero stanco di sentire parlare solo di Galapagos con ste cazzo di iguana di mare e fringuelli dai becchi molteplici....Occupiamoci un pò di noi porca miseria!
Perchè l'evoluzione deve essere solo un concetto biologico applicabile alle scienze naturali?
Perchè non inserirlo anche nella psicologia, nella sociologia, nella storia ?
La seppur eccellente idea darwiniana è così tragicamente monca e incompleta, lo stesso Darwin, a conclusione del suo lavoro, ha ammesso di non sentirsi per nulla appagato, come se sapesse di essere ben lontano dall'aver risolto la questione.
Cadde in depressione perchè qualsiasi vita spesa nel bieco razionalismo e meccanicismo esasperato, senza sapere accedere ai livellispirituali e artistici del nostro essere, porta solamente, a lungo andare, a una depressione cronica e un profondo malessere interiore, sostanzialmente ad una vita incompleta e dimezzata e carente di un quid che non riusciremo mai a definire.
E' inoltre fondamentale ricordarci come la teoria darwiniana sia figlia del suo tempo, un XIX secolo bieco e crudele, che vede sorgere l'impero della Macchina, in tutte le sue declinazioni, che sposa così bene un altro impero, quello dell'uomo bianco. Darwin era figlio del suo tempo e profondamente radicato nella società inglese che, nel bene e nel male, ha radicalmente segnato quel secolo.
Affidarsi a Darwin è come affidarsi, in campo economico e sociale, ai proclami di Adam Smith & company. Medioevo puro.
La grande macchina, diventata ora Sistema, è stata magistralmente descritta dal filosofo Gunther Anders in L'uomo è antiquato. Questo spettro dai denti d'acciaio e la vista annebbiata dagli stessi fumi velenosi che produce, ci sta divorando tutti. L'archetipo letterario e cinematografico di un Frankenstein o un robot che si rivolta contro l'umanità, supera la realtà perchè la precede!
Una così radicata predominanza cerebrale ha creato problemi che necessitano di uno totale riequilibrio cardiaco, una riconnessione con quella che è la propria anima.
Se solo per un singolo istante fossimo in grado di seguire gli insegnamenti originari del Budda o del Cristo!
Pensate che scontro di mondi, che scintille e attrito, che calore genereremmo se salutassimo con un profondo abbraccio materno ogni persona che incontriamo.
Se per un solo istante ognuno di noi amasse davvero l'altro, chiunque esso sia, come se stesso, l'umanità divamperebbe d'improvviso di illuminazione e folgorazione.
Si instaurerebbe una sorta di network invisibile che unirebbe all'unisono tutta l'Umanità.
E' così chiara la direzione, creare maggiore luce e maggiore calore, l'una con la mente l'altra con il cuore. Solo l'unione di questi organi genererà la Leggendaria Torcia dell'Umanità. E quel giorno non avremo più paura del buio. Non avremo più bisogno di nessun Prometeo che rubi il fuoco agli dei, perchè noi stessi divamperemo di quel fuoco, noi stessi lo produrremo. Saremo finalmente diventati adulti e quindi CREATORI del nostro destino e non schiavi succubi dell'insensato caso darwinista.


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