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venerdì 31 luglio 2015

Flame


Sono
in una bolla di fiamma
in una brocca di luce
a contemplare il ronzio delle ali che sostengono il cosmo.
Ruoto
astro di consapevolezza
nel finto nulla
nelle speculazioni più selvagge.
Galleggio
seguendo le migrazioni di gigantesche e impalpabili meduse spaziali
che fluttuano come angeli di plasma  per parsec interi.
Ruoto, pulso, perduro.
I pori della pelle si dilatano in vortici maestosi
la carne si disgrega e sanguina la grande lotta dell'uomo
intera, titanica:
le sue mille battaglie
le sue mille carneficine e vittorie.
Riesumo in un singolo palpito 
le felci immense,
i gelidi squali,
le balene dagli occhi di compassione
i diamanti trillanti
le vele bianche e distese degli albatros.
Ribolle ogni memoria
e il mestolo dell'evoluzione ruota
con me e in me.
Mescola
creando una galassia di ricordi che tramutano in possibilità fulgenti.
Gli occhi si abbagliano alla nascita delle prime stelle
il fuoco bianco strazia la mia umanità.
Cerco di ripararmi la vista con la mano
ma alzandola sugli occhi mi accorgo che non può proteggermi
il suo palmo è bucato
E' diventato non una finestra
ma un portale.
Ha imparato a dare.
Tutto.
Allora mi acceco
mi folgoro sulla Via,
non di Damasco,
ma Lattea.
Ora
Vedo


Immagini tratte dal film The fountain



martedì 28 luglio 2015

Aggiornato: le streghe della Val Borla tra belladonna, ali di farfalla, code di salamandra, uova di basilisco e lacrime di Giobbe

un agriturismo chiuso e abbandonato all' inizio del sentiero

Una piccola Limenitis reducta, specie tipica dei boschi radi, le larve si nutrono e svernano sulle caprifoliacee del genere Lonicera.

Ecco finalmente, dopo anni e anni di ricerche, la mitica Atropa belladonna, la pianta magica per eccellenza (alle ns. latitudini)
Fa parte delle Solanacee, come pomodori,melanzae,patate etcetc, piante velenosa, medicinale e psichedelica

L'utilizzo di qualsiasi sua parte è alla base delle leggende sui voli delle streghe a cavalcioni delle scope, in realtà avvenivano solo nella testa di chi la utilizzava: tra i curiosi effetti c'è proprio quello di dare la sensazione di levitare.

E' l'atropina il potente veleno scatenante allucinazioni, visioni, sogni e incubi tremendi, come ha potuto constatare sulla sua pelle, letteralmente, WIll-Erich Peucker, antropologo tedesco che nel 1960 si cosparse la pelle con una pomata a base di belladonna, seguendo un'antica ricetta che aveva scovato.
Il fatto che si chiami belladonna deriva dall'usanza delle donne veneziane del rinascimento di cospargersi gli occhi con impacchi di questa pianta che rendevano il loro sguardo più lucente e la loro pupilla più dilatata. Infatti l'atropina è utilizzata proprio nell'oculistica per dilatare la pupilla e agevolare così  esami e osservazioni mediche.
Il nome del genere Atropa, deriva dalla mitologia greca: Atropo era una delle tre moire, figlie di Zeus e Ananke, la necessità. Atropo, che significa inflessibile, era colei designata a recidere il filo della vita dei mortali con delle forbici d'oro. Non c'è bisogno di spiegare l'analogia con questo fiore altamente tossico.
Una deliziosa e squisita melanzana in miniatura...provare per credere!

Per quanto riguarda la distribuzione di questa pianta, sicuramente nella pianura padana è pressochè scomparsa, possiamo darla per estinta, sopravvive nei boschi della media collina. Per esempio per la provincia di Piacenza è considerata rara nell'atlante floristico di Bracchi e Romani,2010.
i suo frutti, gommosi  e dal gusto gradevole, sono velenosi come il resto della pianta.
La soglia tra un dosaggio tollerato ed uno mortale è sottilissima.
Da notare il pentagramma, tipico, mi pare, di tutte le solanacee.

un triangolo magico


Una bella Helix lucorum in "letargo" estivo= diapausa



Dalle pozze del torrente Borla, quasi in secca, fanno capolino delle larve, che iniziano a prendere sembianze da adulti, di salamandra pezzata

Alcuni mesi fa, nello stesso posto, avevo incontrato delle bellissime salamandre adulte, è stata una graditissima sorpresa ritrovare ora la loro figliolanza!

Nonostante le apparenze questa è sempre una larva di Salamandra pezzata, solo ad uno stadio di sviluppo inferiore rispetto alle precedenti.




Nel bel mezzo del sentiero un buco nero, riempito di feci e detriti, comunica la presenza di una latrina di tasso. Sulle sue fatte, evidentemente a base vegetale, queste due farfalle stavano banchettando allegramente...


purtroppo, con il flash rotto, all'interno del bosco la penombra non mi aiuta nella messa a fuoco...

Ramingo e solitario, ancora in situ, trovo alla base di un albero questo piccolo uovo azzurro, probabilmente di Tordo bottaccio.

Lavorando di fantasia....uova che spuntano come funghi:-)




Lo vedete ancora? Forza forza, aguzzate la vista:-)


Il torrido clima di quest'estate non risparmia nemmeno il sottobosco di questa solitamente fresca vallata.

L'Angelo caduto



Una foresta di muschi giganti


E infine, ecco qui le Lacrime di Giobbe. Sono le capsule della pianta altrimenti chiamata Albero dei rosari

Pianta ovunque parecchio rara, predilige vallate fresche e ombrose.
è comunque facile da coltivare avendo l’accortezza di sottoporre i semi alla vernalizzazione (i semi per germogliare devono subire un trattamento gelivo invernale): nei vivai questa viene simulata con refrigeratori


Con i semi, custoditi all'interno delle capsule, si possono creare vaghi di collane, braccialetti o rosari.
in alcune zone della Foresta Bavarese dai semi di questa pianta viene prodotto ilPimpernusslikör, un ricercato e costoso liquore dalle proprietà afrodisiache; 
http://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=26&t=5929