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sabato 20 giugno 2015

Corri Francesco, corri! Parte I di II






"Un biglietto sola andata per Roma Termini, il freccia rossa delle 9.45. Grazie."

Camminava spensierata Maria, una ragazzina magra magra sui 12 anni, per le vie del centro; i suoi passi erano leggeri, gli occhi distratti, ma il cuore batteva, anzi marciava, come un sacro guerriero, fermamente risoluto nella sua missione. Il fallimento non era contemplato, mai ci sarebbe potuto essere, doveva semplicemente arrivare alla meta prefissata, senza esitazioni.

Biglietteria dei Musei Vaticani: “Salve, piccolina, cosa posso fare per te?”
“Buongiorno, sono venuta per parlare con mio fratello”.
“Tuo fratello piccola?” E già stava pensando a tutti i suoi collaboratori e colleghi.
“Si si, mio fratello, Francesco!”
Francesco...Francesco... upensava fra sé e sé il custode, ma non gli veniva in mente nessuno.
“Ma sei sicura bimbetta? Garda che qui non c'è nessun Francesco!”
"Ma come no! E' il capo lui! Impossibile che non lo conosci !"

“Ma bimba mia, l'unico direttore, qui, del museo, si chiama Gianluca, Gianluca Pallavicini! Ma che Francesco cerchi tu? Come fa di cognome?”

“Bha! Lasci stare guardi, arrivederci” fece Maria iniziando a perdere la pazienza.
Ancora prima che il bigliettaio, inebetito, aprisse bocca, Maria era già corsa via.

Girellò un po' nei dintorni, in cerca di un altro edificio, lesse sopra una porta la targa: Pontificia Congregazione Apostolica.
Entrò in quell'ufficio dei venerandi, tutti blasonati e tunicati.
Ah ecco, forse ci siamo, pensò Maria, questi almeno sono preti!
“Oh... che bella signorina abbiamo qui, come mai da queste parti?”
“Senta, cominciò già innervosità, è già mezz'ora che giro, cercavo mio fratello, Francesco.”
“Oh piccola, si deve essere persa sa?, qui siamo tutti sopra i 75 anni di età, come è possibile che uno qualsiasi di noi abbia una sorella così piccina? Guardi, l'unico Francesco qui é sua eccellenza Don Francesco Pedrini, nato nel 193..”.
Prima ancora che finisse, Maria lo interruppe:”Ma no, ma no! Io cerco Francesco! Francesco Bergoglio! “
“Francesco Bergoglio?? E chi è?" L'alto prelato sgranò gli occhi davanti a Maria come per osservarla meglio, con maggiore interesse.
“Ma come chi è, insomma mi vuol prendere in giro? E' il capo di tutti voi, il papa!”

“Il Papa? Papa Francesco? Mai sentito! Impossibile!”
Lo sguardo inebetito del togato era l'emblema della meraviglia e dello asgomento, si scosse da quella scena per entrambi surreale, alzandosi in piedi e si diresse nella stanza che occupava il retro, dall' eccellentissimo Cardinal Milazzi, classe '21, Gran Segretario di quell'ufficio.
“ Ma eminenza”, esordì quasi balbettando ”Chi è il nuovo Papa? Io ero rimasto a Gregorio Magno II”. Il cardinale, duro di udito, ci mise un po' ad afferrare la domanda, poi iniziò, con un po' di tremarella, a muovere le dita, come se stesse contando qualcosa, o stesse cercando di smuovere le dita anchilosate e rattrappite. Si sentiva una sorta di litania, un bisbigliare da comare, come una preghiera sommessa: Leone I II II X; Giovanni I II Penultimo e Ultimo, Paolo IV V VI, Gregorio Magno I II...

e qui si fermò un attimo, memore dall'appunto dell'esimio collega, poi scosse la testa, con un segno di commiserazione, come per dare del rincretinito al collega ed andò ancora avanti: Basilio VI,VII, Pio IX, X. la conta si fermò al pollice della mano sinistra e con un bisbiglio proferì in un'esclamazione di trionfo: Teodosio 1!!

La bambina era già uscita a Giovanni II, disgustata e incredula..ma poi neanche più di tanto...

e già sulla strada sentiva che i due venerandi iniziarono a confabulare ad alta voce scagliandosi calorosi anatemi tra loro:” Deficentibus!" e in tutta risposta " Somarissimus!”

Era quantomeno esasperata, accaldata e sudata, qui ci vuole un bel gelato, disse tra sè e sè, poi ne riparleremo!”

Si sprofondò sulla prima panchina all'ombra che trovò, con un maxi cono al gusto di apostolo, virtù teologale e frutto proibito.

Le si avvicinò un signore attempato con un sorrisino di sottecchi:” Perchè lo cerchi in quella gabbia di matti? Non è mica scemo, non ci starebbe mai li dentro! Se ne sta più al sicuro, in disparte, almeno così pensa lui, ingenuo Francesco...Ma non è questo il punto. Il punto è che Domenica prossima si terrà una celebrazione solenne in memoria dei bambini vittime di abusi; una santissima messa a S.Giovanni in Laterano, alle ore 9.00. Prendi questo, ti servirà”. E le lasciò sulle ginocchia un involucro ingombrante e morbido.
Se ne andò veloce come era venuto, senza che Maria potesse nemmeno ringraziarlo.

“Ehi!, psss, pss, Francesco! Francesco! Sono io, qui dietro!! Girati!” Così sussurrava una chierichetta non invitata, che si era infiltrata di nascosto a quell'evento.

Appena il Papa intercettò quella vocina fece un sussulto, ma non di paura, direi anzi di meraviglia. Ma meraviglia artefatta e costruita, dato che in un qualche modo stava aspettando proprio quel fatidico momento.
Le risponde, bisbigliando, ma senza girarsi: “Certo che sei tu, lo so benissimo! Ti dona proprio sai il camice bianco, devo dire di aver azzecato la taglia giusta, tra l'altro” E finalmente si gira e le strizza l'occhio, tutto divertito dalla scena inusuale e fuori da qualsiasi protocollo che si stava creando.

“Ehhh??Ma che diam...Non mi dire? Eri tu? Ahh! me l'hai proprio fatta vecchio volpone, la tua abilità di travestimento è decisamente migliorata, non c'è che dire” e tentò di smorzare una risata scrosciante.
Poi si fece subito seria e preoccupata: "Fratellino caro! Finalmente ci siamo! Ben ritrovato! Avvicinati, ti devo dire una cosa all'orecchio.”

Dai banchi non si capiva cosa stesse succedendo, ma gli altri chierichetti e i prelati che assistevano il papa stavano già brandendo candelotti enormi di cera, come fosse dinamite, da scagliare contro la sciagurata guastafeste. Un gesto del papa bastò a quietare gli animi. E' tutto a posto, ci penso io, lasciò intendere con lo sguardo e le mani.

“Ahh, sei arrivata Sorella amata", le sussurrò con palpabile commozione, posandole le mani sulle spalle e irradiando un sorriso rinfrescante.
“Non ora Francesco, non c'è tempo, chiudi tutto e seguimi”.

Il Papa non ci pensò un solo istante a contraddire la bimba o a esporre delle perplessità, sbiascicò un paio di parole di scusa per l'inatteso commiato, lasciò le redini delle celebrazioni ad un chierichetto di 8 anni e si svestì rapidamente porgendo le vesti da cerimonia al vescovo vicario, senza nemmeno accorgersi che aveva invertito i destinatari delle consegne.

Si allontanarono in fretta nella folla, mano nella mano,con la bimba che lo trascinava correndo a tutta andatura. La differenza degli anni si fece presto sentire, la presa della mano divenne meno salda, il respiro di Francesco più pesante, la sua andatura più lenta.

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