TRASLAZIONE EVOLUTIVA
Riassumendo l'ipotesi
iniziale, possiamo dire che la vita ha impiegato eoni a lasciare le
tiepide acque della placenta terrestre, gli antichi e immensi oceani
primordiali.
Ha conquistato la terra
fuoriuscendo dalle acque, una sorta di parto, di venuta al mondo,
gradino indispensabile per le future mete, che riguarderanno
senz'altro ciò che sta sopra la terra, il cielo, così come la terra
sta sopra l'acqua.
Noi, le antiche
lucertole, eravamo come gelidi sassi, la materia si muoveva lenta e
fredda.
Ora, quali mammiferi a
36,5 ° gradi, siamo paragonabili a pesanti e rozze locomotive a
vapore.
Non a caso ho fatto un
paragone con uno dei simboli del nostro sviluppo tecnologico.
C'è stata, una
traslazione evolutiva.
Oggi si sta evolvendo la
macchina a discapito dell' uomo.
L'uomo sta evolvendo le
macchine ma non se stesso.
Il cervello continua ad
evolversi, ma c'è un grande disequilibrio perchè gli organi vitali
sono due e nella sfera cardiaca c'è ancora così tanto da lavorare.
La scissione tra mente e
cuore, anzichè una fusione che porti al pensiero cardiaco
viene vissuta da ogni essere umano, su ogni piano di esistenza:
quando lavoriamo, quando ci relazioniamo con gli altri, quando
amiamo, nel nostro tempo libero...un un gap evolutivo nella parte più
profonda dell'uomo.
Anzi l'uomo stesso,
dimentico delle sue dimensioni interiori, si sta trasformando in
macchina, mimetizzando la sua incipiente mancanza di pathos,
sentimenti ed empatia (Calore interiore) con una freddezza
glaciale da automa che al più utilizza il calore come mero strumento
per compiere lavoro e fatica, come un qualsiasi trattore o braccio
meccanico.
"Il
futuro che ci viene prospettato da tutti i mass media, dall’industria
tecnologica e da una certa divulgazione scientifica è quello di
un’ulteriore fusione tra uomo e macchina, letterale ed anatomica,
prima con aiuti e protesi esterne , quali ad esempio gli ormai poco
avveniristici Google Glass, e poi con veri e propri impianti. Ritengo
sia emblematico che, anche nell’attuale panorama cinematografico,
in moltissimi film la figura di un supereroe sia sempre associata a
parole
come metallo, ferro, acciaio e modifiche bioingegneristiche di ogni
sorta.
Si
evince quindi sempre più come persino l’idea di evoluzione
dell’uomo venga considerata legata, anzi, addirittura
imprescindibile, dall’evoluzione della tecnica.
Sempre
e comunque una proiezione all’esterno, dunque.
Un
grande velo di silenzio, tenebra e ostilità cala ogni volta che si
tenta di pronunciare parole tabù come evoluzione interiore.
Futuro
Antico.
Tesina
per la facoltà di sc. politiche, cooperazione e sviluppo locale,
2014.
LUCE, CALORE E...?
Movimento. E' il terzo
elemento inscindibile dalla vita.
Quando un nostro simile
muore, vengono a mancare:
Luce: l'iride si opacizza,
come se una scintilla all'interno dell'occhio si ritraesse per
sempre.
Calore: la morte è
fredda, con lei, a livello fisico, tutto si spegne e si chiude.
Movimento: la morte porta
rigidità e stasi.
E' interessante notare che
queste tre qualità si possono individuare anche in una teoria, un
pensiero, un libro, una corrente politica, un discorso etc etc.
Se è vero, in qualche
modo, che luce e calore sono aumentati durante l'arco evolutivo, a
maggior ragione lo si può dire per il movimento. La velocità sta
superando tutte le barriere, presto si giungerà all' hic et nunc. La
telepatia non è un traguardo così utopico. Smartphones, social
networks e chat sono dei prototipi meccanici, delle proiezioni
tecnologiche di veri traguardi biologici e psichici che senz'altro
raggiungeremo.
Potremmo anche dire che è
il movimento a generare luce e calore.
Se la scienza volesse e
potesse indagare quei magici istanti, per loro natura così rari,
dove un'artista riceve una folgorante ispirazione o un santo
raggiunge durante la sua meditazione un istante di vera illuminazione
e comunione con il divino, non rivelerebbe, tramite i suoi sensori,
un movimento e una luce anomala in qualche parte del suo corpo?
Non sono forse gli stessi
santi, i ricercatori di Dio, a raccontarci cosa avviene nei loro
corpi in certi momenti particolari? Non ci parlano forse di fuochi e
fiamme interiori?
La chimica stessa dei loro
corpi cambia.Divampano incendi invisibili eppure palpabili. Un grande
lavoro su se stessi, una forte disciplina e una granitica aspirazione
all'alto non potrebbero forse produrre alla lunga uno stato di
sovraeccitazione nelle proprie cellule?
Le leggende riguardanti le
auree e le aureole non sono forse radiazioni ed emanazioni
provenienti da un corpo "trasfigurato" e trasceso ad altri
livelli di coscienza? O per dirla in termini scientifici
"sovraeccitato"?
I minerali radioattivi
sono quelli che hanno trasceso lo stadio del sasso inerte ed hanno
sprigionato una sorta di movimento interiore, sono l'eccellenza
evolutiva di tutta la tavola chimica.
Vi è un lungo e sottile
filo dorato che collega le mitologie antiche con tutte le loro
schiere di divinità, semidivinità ed eroi che compiono atti
leggendari ai supereroi odierni, raccontati da film e fumetti, che
possiedono poteri speciali e sovrumani.
Come ci insegna Hillman,
il grande psicologo junghiano, gli antichi dei non sono morti, sono
solo stati sotterrati e dimenticati, l'inconscio collettivo non li ha
però spodestati e calpestati ma li fa riaffiorare nel mondo appena
se ne presenta l'occasione.
L'arte è un ottimo metodo
di resurrezione per ciò che si pensava morto e sepolto.
Tutto questo per dire che
abbiamo già instillato nel profondo del nostro essere il progetto
originale, sappiamo già dove stiamo andando e come saranno gli
uomini del futuro. Dobbiamo solo avere il coraggio di scendere con
una torcia in mano in quei reami chiusi a chiave da secoli e millenni
di imprinting religioso prima e scientifico poi, per risvegliare
quegli arti e organi da troppo tempo atrofizzati.
I
LIMITI DI DARWIN
l'evoluzione stessa ci ha
portati ad avere un apparato molto più articolato di quello animale:
oltre al corpo fisico possediamo una mente, un intelletto
logico-meccanicistico, un intuito, una componente emotiva,
sentimentale.
I più "progressisti"
parlano anche di un'anima e uno spirito( ci sono, per esempio nella
tradizione vediche, scale molto complesse e precise per quanto
riguarda la composizione del corpo umano).
Finchè sei animale o
pianta l'evoluzione riguarderà la forma del tuo becco, la lunghezza
del tuo collo, la larghezza delle tue foglie, la grandezza dei tuoi
semi.
E noi?? Noi che non siamo
più legati solamente al nostro corpo ed ai nostri istinti, in quale
direzione ci evolveremo? Cosa evolveremo di noi?
Se le scimmie sono
diventate ominidi e gli ominidi uomini che cosa diventeranno gli
uomini? E soprattutto: come ? Per quali meccanismi ?
Solo per motivi esogeni(
sconvolgimenti ambientali, futuri viaggi spaziali e adattamento a
condizioni extraterrestri) oppure anche per cause interne, non
spontanee ma autoiniziate, coscientemente e consapevolmente?
Sarà insomma un'ulteriore
evoluzione anatomica o inizierà a smuoversi qualcosa anche a livello
di coscienza?
E' vietato dalle tavole
dei dieci comandamenti scientifici pensare di evolvere per libera
scelta?
Le gravose condizioni del
nostro pianeta non ci stanno forse COSTRINGENDO ad una rapida
evoluzione anzi rivoluzione nei nostri pensieri, nei nostri rapporti
umani, nella nostra cultura, nel nostro stile di vita?
E non è forse anche
questa evoluzione nel più puro senso darwiniano?
E lo scopo non è certo la
sopravvivenza del più adeguato alle leggi di mercato imperanti, ma
semplicemente di raggiungere un equilibrio, un'armonia.
Il termine cooperazione
non esisteva nemmeno al tempo di Darwin.
Le scienze naturali,
perennemente in ritardo bradipesco, stanno iniziando a scoprire solo
ora il fittissimo reticolo di cooperazione ed armonia esistente tra
le varie specie viventi.
Sono davvero stanco di
sentire parlare solo di Galapagos con ste cazzo di iguana di mare e
fringuelli dai becchi molteplici....Occupiamoci un pò di noi porca
miseria!
Perchè l'evoluzione deve
essere solo un concetto biologico applicabile alle scienze naturali?
Perchè non inserirlo
anche nella psicologia, nella sociologia, nella storia ?
La seppur eccellente idea
darwiniana è così tragicamente monca e incompleta, lo stesso
Darwin, a conclusione del suo lavoro, ha ammesso di non sentirsi per
nulla appagato, come se sapesse di essere ben lontano dall'aver
risolto la questione.
Cadde in depressione
perchè qualsiasi vita spesa nel bieco razionalismo e meccanicismo
esasperato, senza sapere accedere ai livellispirituali e artistici
del nostro essere, porta solamente, a lungo andare, a una depressione
cronica e un profondo malessere interiore, sostanzialmente ad una
vita incompleta e dimezzata e carente di un quid che non riusciremo
mai a definire.
E' inoltre fondamentale
ricordarci come la teoria darwiniana sia figlia del suo tempo, un XIX
secolo bieco e crudele, che vede sorgere l'impero della Macchina, in
tutte le sue declinazioni, che sposa così bene un altro impero,
quello dell'uomo bianco. Darwin era figlio del suo tempo e
profondamente radicato nella società inglese che, nel bene e nel
male, ha radicalmente segnato quel secolo.
Affidarsi a Darwin è come
affidarsi, in campo economico e sociale, ai proclami di Adam Smith &
company. Medioevo puro.
La grande macchina,
diventata ora Sistema, è stata magistralmente descritta dal filosofo
Gunther Anders in L'uomo è antiquato. Questo spettro dai denti
d'acciaio e la vista annebbiata dagli stessi fumi velenosi che
produce, ci sta divorando tutti. L'archetipo letterario e
cinematografico di un Frankenstein o un robot che si rivolta contro
l'umanità, supera la realtà perchè la precede!
Una così radicata
predominanza cerebrale ha creato problemi che necessitano di uno
totale riequilibrio cardiaco, una riconnessione con quella che è la
propria anima.
Se solo per un singolo
istante fossimo in grado di seguire gli insegnamenti originari del
Budda o del Cristo!
Pensate che scontro di
mondi, che scintille e attrito, che calore genereremmo se salutassimo
con un profondo abbraccio materno ogni persona che incontriamo.
Se per un solo istante
ognuno di noi amasse davvero l'altro, chiunque esso sia, come se
stesso, l'umanità divamperebbe d'improvviso di illuminazione e
folgorazione.
Si instaurerebbe una sorta
di network invisibile che unirebbe all'unisono tutta l'Umanità.
E' così chiara la
direzione, creare maggiore luce e maggiore calore, l'una con la mente
l'altra con il cuore. Solo l'unione di questi organi genererà la
Leggendaria Torcia dell'Umanità. E quel giorno non avremo più paura
del buio. Non avremo più bisogno di nessun Prometeo che rubi il
fuoco agli dei, perchè noi stessi divamperemo di quel fuoco, noi
stessi lo produrremo. Saremo finalmente diventati adulti e quindi
CREATORI del nostro destino e non schiavi succubi dell'insensato caso
darwinista.
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