venerdì 11 settembre 2015
Le carezze del Maestro
Sovramundano I, 151 - Urusvati sa che i grandi Maestri sono sempre artisti e terapeuti. Solo pochi dei Consigli e delle Cure del grande Pellegrino sono riportati negli Apocrifi, ma da ciò non si creda che quei pochi prodigi siano il totale delle Sue pratiche mediche. Le guarigioni furono molte, e di due specie: o il malato Lo cercava, o Egli stesso toccava qualcuno in cui vedeva l’inizio di un male. Sovente il malato non seppe perché lo Straniero l’avesse toccato. Era pura generosità da parte di quel grande Spirito, Che da instancabile giardiniere spandeva i semi del bene.
Gli Apocrifi sono scarni anche nel riferire ciò che disse della Bellezza. Rivolgeva l’attenzione della gente alla beltà dei fiori e allo splendore del sole. Incoraggiò anche il canto corale, che è il mezzo più potente per armonizzare le vibrazioni. Ma non insistette su questo aspetto della musica e del canto, semplicemente inculcava gioia e ispirazione.
Fra i discepoli e seguaci alcuni versavano in miseria, fra molte difficoltà quotidiane. Il Maestro li aiutava per prima cosa elevandone lo spirito, e solo a equilibrio raggiunto ne discuteva i problemi. E mai condannò il loro passato, ma li rivolgeva al futuro, che Egli vedeva chiaro ma rivelava solo in commensura con la loro coscienza. Non esitava invece a dire parole severe per ridestare una coscienza spenta.
Così procedeva quel Medico e Creatore.
Il senso pratico dell'arte
Nicholas Roerich. Krishna: Spring in Kula. 1929.
Mondo del Fuoco II, 1934
Mondo del Fuoco II, 293 - Non senza ragione gli antichi saggi scelsero di praticare qualche lavoro manuale o qualche arte, sì che ciascuno divenisse abile nel suo campo. Con ciò intendevano un mezzo per facilitare la concentrazione. Tutti, ciò facendo e cercando di migliorare, intensificavano e la volontà e l’attenzione. Anche nei pochi oggetti pervenutici si nota un’elevata capacità artigianale. Oggi precisamente è di nuovo necessario riscoprire la qualità di quel lavoro. È impossibile fare entrare limiti spirituali nel reame delle macchine. Bisogna dedicare tempo alla produzione di una qualità artigianale che rinvigorisca l’immaginazione. Queste due, qualità e immaginazione, vanno di pari passo sulla via della conquista del Fuoco.
giovedì 10 settembre 2015
- Urusvati sa che in tutti i tempi i grandi Maestri insistettero sul potere della mente, sui mondi lontani, sulla continuità della vita, sul Mondo sottile. In India, Egitto, Cina, Palestina e poi in Europa lo dissero quasi con le stesse parole. E oggi ancora dobbiamo ripetere quelle medesime verità, già affermate quasi da cinque millenni, che adesso come allora portano al martirio.
Gli uomini, convinti di aver compiuto grandi progressi, elencano con orgoglio le loro conquiste tecnologiche, ma sulla via della verità sono avanzati ben poco. In tutte le parti del mondo si constata una situazione vergognosa: pochi mostrano impegno a realizzare la Verità, e per lo più anche essi balbettano timide parole sul Mondo sottile. Chi volesse studiare la storia dell’illuminazione umana concluderebbe che la coscienza ristagna.
Pochi contemplano i mondi lontani o pensano alla continuità della vita, e proprio quelle idee che la migliorerebbero sono trascurate. L’accelerazione tecnologica non serve per concentrare la mente: ci vuole il desiderio di imparare cose nuove. Ma come, se nella coscienza non si accolgono le Verità fondamentali? Non basta ascoltare compunti parole come queste, bisogna praticarle come vere.
Il Pensatore disse proprio queste stesse cose più di duemila anni fa. Ciò suona come grave rimprovero per il genere umano, che ha perfezionato le tecniche del mutuo assassinio, ma è rimasto incapace di contemplare la Verità.
Se in quel tempo la feroce crudeltà umana Lo sconvolse, che dirne oggi? I sacrifici cruenti offerti a Moloch sono riti di misericordia di fronte ai massacri attuali! Quante volte lo dobbiamo ripetere! Come può l’uomo contemplare il vero se ha la mente occupata dalla brama di uccidere? Egli lo disse, e per le Sue parole fu perseguitato e venduto schiavo.
Anche voi sarete perseguitati per la stessa ragione. Paragonate queste parole a quelle di millenni or sono e pensate all’inerzia mortale della coscienza, di allora e di oggi.
Collana Agni Yoga, Sovramundano I, 183, 1938
mercoledì 9 settembre 2015
Astrologia
Illuminazione, 325 - Vi è tanto difficile intendere il senso dell’astrologia? Se la conoscete poco, vi suggerisco un esperimento. Prendete, supponiamo, quattro organismi: una pianta, un pesce, un uccello, un altro animale, diciamo un giglio, una carpa, una colomba e un cane. Procuratevene sette esemplari per ciascuno e per ogni gruppo costruite un ambiente privo di luce solare e saturo di luce elettrica colorata. Le lampade siano di vari colori, quanto più possibile simili a quelli dell’iride. Di notte riducete semplicemente la quantità di luce. Osservate per quattro mesi. Al loro scadere, anche un cieco vedrebbe la differenza. Sarà inoltre mancato il fattore principale della luce stellare; cioè la sua composizione chimica. Non si può ignorare l’importanza dell’influenza fisica dei corpi planetari.
L’attenzione e l’aspettativa dell’umanità devono volgersi ai mondi lontani. Quindi ogni cosa pertinente a questo soggetto è da studiarsi senza pregiudizi. Poiché si richiede una conoscenza esatta, l’astronomia è perfettamente applicabile.
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