"Un
biglietto sola andata per Roma Termini, il freccia rossa delle 9.45.
Grazie."
Camminava
spensierata Maria, una ragazzina magra magra sui 12 anni, per le vie
del centro; i suoi passi erano leggeri, gli occhi distratti, ma il cuore batteva, anzi marciava, come un sacro guerriero,
fermamente risoluto nella sua missione. Il fallimento non era
contemplato, mai ci sarebbe potuto essere, doveva semplicemente
arrivare alla meta prefissata, senza esitazioni.
Biglietteria
dei Musei Vaticani: “Salve, piccolina, cosa posso fare per te?”
“Buongiorno,
sono venuta per parlare con mio fratello”.
“Tuo
fratello piccola?” E già stava pensando a tutti i suoi
collaboratori e colleghi.
“Si
si, mio fratello, Francesco!”
Francesco...Francesco...
upensava fra sé e sé il custode, ma non gli veniva in mente
nessuno.
“Ma
sei sicura bimbetta? Garda che qui non c'è nessun Francesco!”
"Ma
come no! E' il capo lui! Impossibile che non lo conosci !"
“Ma
bimba mia, l'unico direttore, qui, del museo, si chiama Gianluca,
Gianluca Pallavicini! Ma che Francesco cerchi tu? Come fa di
cognome?”
“Bha! Lasci stare guardi,
arrivederci” fece Maria iniziando a perdere la pazienza.
Ancora prima che il bigliettaio,
inebetito, aprisse bocca, Maria era già corsa via.
Girellò un po' nei dintorni, in cerca
di un altro edificio, lesse sopra una porta la targa: Pontificia
Congregazione Apostolica.
Entrò in quell'ufficio dei venerandi,
tutti blasonati e tunicati.
Ah ecco, forse ci siamo, pensò Maria,
questi almeno sono preti!
“Oh... che bella signorina abbiamo
qui, come mai da queste parti?”
“Senta, cominciò già innervosità,
è già mezz'ora che giro, cercavo mio fratello, Francesco.”
“Oh piccola, si deve essere persa
sa?, qui siamo tutti sopra i 75 anni di età, come è possibile che
uno qualsiasi di noi abbia una sorella così piccina? Guardi, l'unico
Francesco qui é sua eccellenza Don Francesco Pedrini, nato nel
193..”.
Prima ancora che finisse, Maria lo
interruppe:”Ma no, ma no! Io cerco Francesco! Francesco Bergoglio!
“
“Francesco Bergoglio?? E chi è?"
L'alto prelato sgranò gli occhi davanti a Maria come per osservarla
meglio, con maggiore interesse.
“Ma come chi è, insomma mi vuol
prendere in giro? E' il capo di tutti voi, il papa!”
“Il Papa? Papa Francesco? Mai
sentito! Impossibile!”
Lo sguardo inebetito del togato era
l'emblema della meraviglia e dello asgomento, si scosse da quella
scena per entrambi surreale, alzandosi in piedi e si diresse nella
stanza che occupava il retro, dall' eccellentissimo Cardinal Milazzi,
classe '21, Gran Segretario di quell'ufficio.
“ Ma eminenza”, esordì quasi
balbettando ”Chi è il nuovo Papa? Io ero rimasto a Gregorio Magno
II”. Il cardinale, duro di udito, ci mise un po' ad afferrare la
domanda, poi iniziò, con un po' di tremarella, a muovere le dita,
come se stesse contando qualcosa, o stesse cercando di smuovere le
dita anchilosate e rattrappite. Si sentiva una sorta di litania, un
bisbigliare da comare, come una preghiera sommessa: Leone I II II X;
Giovanni I II Penultimo e Ultimo, Paolo IV V VI, Gregorio Magno I
II...
e qui si fermò un attimo, memore
dall'appunto dell'esimio collega, poi scosse la testa, con un segno
di commiserazione, come per dare del rincretinito al collega ed andò
ancora avanti: Basilio VI,VII, Pio IX, X. la conta si fermò al
pollice della mano sinistra e con un bisbiglio proferì in
un'esclamazione di trionfo: Teodosio 1!!
La bambina era già uscita a Giovanni
II, disgustata e incredula..ma poi neanche più di tanto...
e già sulla strada sentiva che i due
venerandi iniziarono a confabulare ad alta voce scagliandosi
calorosi anatemi tra loro:” Deficentibus!" e in tutta risposta
" Somarissimus!”
Era quantomeno esasperata, accaldata e
sudata, qui ci vuole un bel gelato, disse tra sè e sè, poi ne
riparleremo!”
Si sprofondò sulla prima panchina
all'ombra che trovò, con un maxi cono al gusto di apostolo, virtù
teologale e frutto proibito.
Le si avvicinò un signore attempato
con un sorrisino di sottecchi:” Perchè lo cerchi in quella gabbia
di matti? Non è mica scemo, non ci starebbe mai li dentro! Se ne sta
più al sicuro, in disparte, almeno così pensa lui, ingenuo
Francesco...Ma non è questo il punto. Il punto è che Domenica
prossima si terrà una celebrazione solenne in memoria dei bambini
vittime di abusi; una santissima messa a S.Giovanni in Laterano, alle
ore 9.00. Prendi questo, ti servirà”. E le lasciò sulle ginocchia
un involucro ingombrante e morbido.
Se ne andò veloce come era venuto,
senza che Maria potesse nemmeno ringraziarlo.
“Ehi!, psss, pss, Francesco!
Francesco! Sono io, qui dietro!! Girati!” Così sussurrava una
chierichetta non invitata, che si era infiltrata di nascosto a
quell'evento.
Appena il Papa intercettò quella
vocina fece un sussulto, ma non di paura, direi anzi di meraviglia.
Ma meraviglia artefatta e costruita, dato che in un qualche modo
stava aspettando proprio quel fatidico momento.
Le risponde, bisbigliando, ma senza
girarsi: “Certo che sei tu, lo so benissimo! Ti dona proprio sai il
camice bianco, devo dire di aver azzecato la taglia giusta, tra
l'altro” E finalmente si gira e le strizza l'occhio, tutto
divertito dalla scena inusuale e fuori da qualsiasi protocollo che si
stava creando.
“Ehhh??Ma che diam...Non mi dire? Eri
tu? Ahh! me l'hai proprio fatta vecchio volpone, la tua abilità di
travestimento è decisamente migliorata, non c'è che dire” e tentò
di smorzare una risata scrosciante.
Poi si fece subito seria e
preoccupata: "Fratellino caro! Finalmente ci siamo! Ben
ritrovato! Avvicinati, ti devo dire una cosa all'orecchio.”
Dai banchi non si capiva cosa stesse
succedendo, ma gli altri chierichetti e i prelati che assistevano il
papa stavano già brandendo candelotti enormi di cera, come fosse
dinamite, da scagliare contro la sciagurata guastafeste. Un gesto del
papa bastò a quietare gli animi. E' tutto a posto, ci penso io,
lasciò intendere con lo sguardo e le mani.
“Ahh, sei arrivata Sorella amata",
le sussurrò con palpabile commozione, posandole le mani sulle
spalle e irradiando un sorriso rinfrescante.
“Non ora Francesco, non c'è tempo,
chiudi tutto e seguimi”.
Il Papa non ci pensò un solo istante a
contraddire la bimba o a esporre delle perplessità, sbiascicò un
paio di parole di scusa per l'inatteso commiato, lasciò le redini
delle celebrazioni ad un chierichetto di 8 anni e si svestì
rapidamente porgendo le vesti da cerimonia al vescovo vicario, senza
nemmeno accorgersi che aveva invertito i destinatari delle consegne.
Si allontanarono in fretta nella folla,
mano nella mano,con la bimba che lo trascinava correndo a tutta
andatura. La differenza degli anni si fece presto sentire, la presa
della mano divenne meno salda, il respiro di Francesco più pesante,
la sua andatura più lenta.
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