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Nidi dimenticati nelle
tasche cucite dei monti
cuscini per guglie
adamantine
di cattedrali silenziose,
senza più vescovi e
omelie
ma dalle mille campane che
scintillano a festa:
esultano per la fuga dei
mea culpa e dei miserere,
opachi macigni legati alle
caviglie della Luce.
Uova covate dalla
fanciullesca follia degli alchimisti
che ordiscono
complotti di sorrisi
per colpire il grigiume
del mondo con granate di colore.
Nelle loro trame tessono
bozzoli di seta notturna
ricamata con la giostra
delle costellazioni
degno mantello per il Re
sepolto nella cripta di ogni Uomo.
Crescete all' umido e al
buio, come ogni creatura.
Allora anche voi siete
esseri viventi!
Nutrite dal calore e
dalla placenta della tenebra madre
che vi canta dall'inizio
dei tempi la storia del mondo
la ninna nanna infinita
delle Ere.
Sputate fuori come lucida saliva
dalle bocche ribollenti della terra.
Gemme neonate e piangenti.
E' bello sentire il vagito
della nuova vita che s'afferma!
Ineguagliate per luce e
colore, eppure vi celate nel profondo
dove i vostri talenti
giacciono seppelliti e inerti.
Che scherzo è mai questo?
E' forse l'uomo strumento
inconsapevole della vostra brama di risplendere?
Complice inconscio
dell'irresistibile fascino del Sole?
Da quanto tempo agognate
di ricongiungervi al vostro amato!
Al vostro avo dalla lunga
barba profumata di cera e di api.
Come tuberi di gioia
nutrite gli sguardi dei minatori
nobili profanatori di
tombe sigillate.
Le loro fatiche si
accumulano a strati sotto le unghie affamate
che scavano e scavano
guadagnando il loro calvario quotidiano.
Profeti di ogni scalata e
ascesa futura.
Quelle mani stracolme di
febbri e miserie
non possono far altro che scendere
per resuscitare ciò che
la carne opprime e nasconde.
Sono gli uomini a
riportarvi alla luce o siete voi a farli risalire dalle loro
bassezze?
A trascinarli come bimbi
eccitati o fidi segugi
che seguono infallibili la
Via più rapida e più ripida,
per trasformali da carbone
a diamante,
fino allo Zenith dell'
esistenza?
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