Mike Berenson, The needles under the geminids meteor shower |
I segugi celesti fiutano in anticpo il
tramonto del mondo.
Troppi affanni, troppi affanni sembrano
bisbigliare.
L'uomo s'è dimenticato tutto, persino
di ricordare,
ricordare il suo alto lignaggio, Madre
Fiamma e Padre Uranos.
E invece di ardere e volare, trema di
freddo e sotterra le ali nell'antro nemico del Sole.
Così persino la gemma incandescente
avvizzisce,
persino il cuore d'oriflamma
arruginisce.
Non lasciate che gli artigli dei
rettili vi arpionino il sorriso rendendolo un ghigno malefico.
Avete perso la Gioia per Terra, la
Gioia di vivere per Terra
ma al buio non troverete più né una
né l'altra. Calpestate e distrutte.
Il vostro calcagno le ha frantumate e
così vi siete lasciati scappare l'infida serpe.
Il paesino dei Balocchi s'è
trasformato prima in Nazione ed ora in grande Impero
ma non ci son più grilli nei campi a
sussurare nelle ore notturne, per fecondare i vostri sogni,
i Pilastri del Patto Primordiale.
Suvvia Uomo, rialzati lo sguardo,
sporcati ancora di Cielo, spalmalo di nuovo sul tuo pane.
Hai inghiottito abbastanza fango non
trovi?
La via è lunga. Infinita.
Conduce in Alto e poi in Altro.
La collana dei Mondi è lunga.
Infinita.
L'evoluzione non è casuale, scopri le
tracce della Bellezza in ogni singola impronta costata il denso sangue dei
Millenni.
Come nei sentieri di montagna, ci sono
segni ben evidenti per non perdersi e vagare senza meta, basta saper
dove guardare.
Uomo, quante sfere che ti perdi
rincorrendone una riempita solo d'aria. Prendila a calci una volta
per tutte.
E ricorda, le mani chiuse non possono
accarezzare.
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