Il sito di rinvenimento è l'affioramento del Pleistocene inferiore (da 2,8 milioni di anni fa fino a 700.000 anni fa ca) del torrente Stirone (PR).
Qui il lavoro che descrive la nuova specie:
http://paleoitalia.org/media/u/archives/045_Esu.pdf
Purtroppo le condizioni di piena del corso d'acqua hanno impedito l'accesso nell'alveo per una ricerca approfondita.
Qui di seguito una carellata d'immagini che mostra il profondissimo solco lasciato dallo Stirone nel piano alluvionale tra S. Nicomode e Laurano, Parma.
I profondi canyons hanno incominciato a generarsi negli anni '60 a causa di un massiccio prelievo di materiale ghiaioso da parte di draghe ed escavatori che così facendo hanno portato alla luce i sottostanti strati argillosi.
La zona ripresa in foto ritrae le formazioni fluvio-lacustri e continentali, successive a quelle marine.
Torrente Stirone, Parma |
Torrente Stirone, Parma |
Torrente Stirone, Parma |
Torrente Stirone, Parma |
Torrente Stirone, Parma |
Torrente Stirone, Parma |
Torrente Stirone, Parma |
E' stato quindi necessario un rapido cambio di programma che mi ha portato sui primi rilievi appenninici, alcuni dei quali noti per essere ricchissimi depositi di conchiglie fossili risalenti all'epoca plioceneica ( da 5,3 milioni di anni fa a 2,6 milioni di anni fa).
In tali aree sono caratteristici i calanchi: fenomeni d'erosione del suolo per azione dell'acqua piovana su terreni argillosi;
Esempio di calanco, dalle pareti molto ripide e fangose.Epoca: Zancleano,Pliocene. |
i quali erano il fondale marino,ricchissimo di vita, dell'antico mare che sommergeva tutta la Pianura padana generando il cosidetto golfo padano.
l'antico Golfo padano durante il Pliocene. |
I calanchi perlustrati risalgono al periodo più antico del Pliocene, detto Zancleano
(da 5,3 maf a 3,6 maf)
La sperenza era quella di poter ammirare in situ la malacofauna di ambienti marini piuttosto profondi(oltre100 m. di profondità).
Le conchiglie si rinvengono spesso alla base di queste ripide pareti, grazie al dilavamento dell'acqua piovana che le libera dalle argille in cui si sono preservate per milioni di anni.
Le frane e gli smottamenti di questi ambienti accidentati sono il substrato idoneo per le precocissime fioriture di Tussilago farfara L. 1753 ( nella foto i puntini gialli in basso)
Proprio alla base del calanco ho rinvenutro il primo fossile, la non comune Semicassis intermedia (Brocchi)
Il successivo rinvenimento è particolarmente gradito: la Stellaria testigera (Bronn, 1831) , ex Xenophora testigera, per nulla comune, si ritrova solitamente in frammenti ed è piuttosto difficile incontrarla intera ed in buone condizioni, come in questo caso.
Stellaria testigera, esemplare giovanile. |
Stellaria testigera, esemplare giovanile Proseguiamo poi con un'Astrea fimbriata (Borson 1821) in condizioni piuttosto critiche. |
Dulcis in fundo una spettacolare, per dimensioni e stato di conservazione, Janiopsis angulosa (Brocchi 1814) rarissimo gasteropode esclusivo del Pliocene inferiore.
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