La casa dei nonni materni
è sempre stata per me, sin dall'infanzia, un micro mondo da
esplorare e pieno di tesori, fonte di continue scoperte risultate dal
rovistare,frugare e tossire in mezzo alla polvere, alla ricerca di
oggetti vecchi e preziosi.
Ho speso da ragazzino
innumerevoli ore tra cantine con ragni che non sfigurerebbero come
portata principale al cenone di Natale e intricati sottotetti da
percorrere a gattoni dove erano nascosti gli ori di famiglia (e le
fedi delle bisnonne scampate alla requisizione fascista).
Ho scavato, letteralmente,
in strati geologici di accumulazioni “compulsive” di persone che
hanno vissuto la fame, quella vera, e quindi non avrebbero osato
buttar via nemmeno un chiodo arrugginito e storto; infatti ci sono
ancora tutti, nei loro barattoli e scatoline, perchè, come direbbero
i proprietari:” Se sà mai..el po' semper servì...” .
Morale della favola: in
questa miniera di antiquariato spicciolo, dopo 25 anni di continue
razzie e ghiotte scoperte, nonostante il filone principale si sia
ormai esaurito, escono fuori ogni tanto ancora delle piccole
soprese.
L'ultima è stata un
copri federa di lino, recentemente trovato nei cassetti inesplorati
della biancheria,( per la semplice ragione che teli e tessuti erano
la cosa più lontana che il mio cervello da “tombarolo domestico”
potesse considerare come bottino), tipica produzione locale dei primi
decenni del '900, con ricamata, oltre ai classici decori floreali, la
scritta Felicità.
Questa reliquia di un
mondo ancora rurale, lento e sostanzialmente intatto, mi ha fatto
respirare per un istante l'aria di cent'anni fa. Come doveva essere
il risveglio e la colazione di quegli strani esseri umani che ancora
mangiavano il pesce dei fossi ed in quelle acque, da bambini, ci si
tuffavano. Ho tentate di immaginarmi i ritmi delle persone, i silenzi
e la quiete, dove le nevrosi, le ansie e gli stress erano malattie
sconosciute.
E troppo facile è stato
subito fare il paragone con un'attuale famiglia media,dove già alle
sette di mattina il televisore va a tutta birra, magari su qualche
telegiornale h24, per riempirci i polmoni di aria fresca, ricevere un
bacio sulla fronte e iniziare al meglio la nostra giornata con
efferatezze varie, condite da atti di terrorismo, perversità bieche
e l'immancabile montagna di morti.
E noi, bambini compresi,
assorbiamo come una spugna l'orrore e la morte,avvelenandoci,
letteralmente parlando, il sangue.
Tornando all'oggetto in
questione, quel piccolo esempio di artigianato, prodotto quando
ancora il lino era coltivato nei nostri campi cremonesi, mi ha fatto
percepire distintamente che abbiamo, nonosante tutto, perso un quid
immensamente piccolo e sottile quanto fondamentale, per la vita del
Pianeta ed il nostro equilibrio psicofisico. Come se i nostri
bisnonni di un secolo fa, incarnassero a loro insaputa, con il loro
stile di vita, i principi portanti della vita, del cosmo.
Noi, irrimediabilmente,
saremo costretti a non disprezzare le nostre radici o a celarle e
dimenticarle come facciamo ora, ma coglierne l'essenza e la lezione
di semplicità, perchè non ci sarà nessun progresso tecnico o
scientifico che permetterà di nasconderci dietro il dito della
nostra arretratezza umana e spirituale.Le sfide dell'immediato futuro
purtroppo non si risolveranno con un click o un app.
Di primo acchito, paroline
banali come Felicità, tatuate sul tessuto dalle menti semplici dei
nostri avi, ci inducono tenerezza e compatimento.
Altri tempi, tempi perduti
e per nulla da invidiare...diremmo noi.
Eppure...eppure c'è un
eppure!
Si può rintracciare una
scia sottile, una traccia indelebile che è resistita nei millenni a
tutte le censure, le persecuzioni, le inquisizioni, a tutti i
tentativi di far tacere una voce flebile ma antichissima.
Quelle paroline ricamate
con tanta pazienza da mani gentili sono un arcaico retaggio culturale
precristiano, c'è ancora un sentore di magia , sono parole e simboli
taumaturgici, dei talismani di protezione. I nostri avi, ma in
certi luoghi avviene ancora oggi, scolpivano o dipingevano sui
mobili, le culle dei neonati, le forme per il formaggio, sulle
entrate delle loro case, dalla Lombardia alla Sardegna, simboli come
il fiore della vita, poi recuperato e avvilito dal partito della Lega
Nord e da loro ribattezzato il Sole dell Alpi( l'hanno fatto
addirittura diventare marchio registrato...da rabbrividire!!).
Il concetto è il medesimo
delle parole ricamate, si utilizza un'immagine anziché delle
lettere, ma la sostanza è la medesima.
Persino l'acqua diventava
substrato propizio:
“Se a uno scienziato
parlate di acqua magnetizzata non avrà difficoltà ad accettare
l’idea; ma se gli dite di acqua benedetta o stregata, vi darà
dell’ignorante. Eppure la distinzione sta solo nel termine usato,
poiché in essenza l’energia è la medesima.
È tempo che la scienza espanda i propri orizzonti, non più irretita dalle definizioni convenzionali. Tutti i drammi della vita vengono proprio da queste tarature. È bene abituarsi fin dall’infanzia ad accertare la natura essenziale delle cose”.
È tempo che la scienza espanda i propri orizzonti, non più irretita dalle definizioni convenzionali. Tutti i drammi della vita vengono proprio da queste tarature. È bene abituarsi fin dall’infanzia ad accertare la natura essenziale delle cose”.
Roerich,Aum,
1936
In riti antichi come la
notte dei tempi si era soliti tenere una brocca d'acqua di fianco al
luogo dove si dormiva, per caricarla magneticamente, con la propria
energia psichica, durante il sonno.
“Fammi bere l’acqua
di vita che sta accanto al tuo capo” - si legge in un antico
manoscritto.
Gli interpreti più recenti lo leggono in chiave simbolica: l’acqua vivente sta per l’oceano della saggezza; la testa per il culmine della conoscenza. Ma quella frase aveva invece un valore terapeutico: il discepolo chiede al Maestro di bere l’acqua magnetizzata per essere stata accanto al suo giaciglio. Molti detti si riferiscono a questa proprietà dell’acqua, e immagini antiche rappresentano figure che bevono da un vaso o da una fonte sacra.
Da lungo tempo si sa che esistono due modi per magnetizzare l’acqua: con l’imposizione delle mani e, più naturalmente, tenendola accanto al letto. La prima era preferita per certi malanni, ma la seconda era considerata migliore per tonificare in genere le forze. La si usava o bevendola o spruzzandola su qualcuno.
Si narra che una regina di Palmira pretendeva dai suoi aiutanti di dormire accanto al bacino preparato per il suo bagno. Simile è il racconto biblico di re Davide, a dimostrare il valore attribuito alle sane radiazioni umane. Nella vita sociale queste emanazioni dovranno essere armonizzate con grande attenzione. L’energia psichica suggerirà la scelta dei collaboratori”.
Gli interpreti più recenti lo leggono in chiave simbolica: l’acqua vivente sta per l’oceano della saggezza; la testa per il culmine della conoscenza. Ma quella frase aveva invece un valore terapeutico: il discepolo chiede al Maestro di bere l’acqua magnetizzata per essere stata accanto al suo giaciglio. Molti detti si riferiscono a questa proprietà dell’acqua, e immagini antiche rappresentano figure che bevono da un vaso o da una fonte sacra.
Da lungo tempo si sa che esistono due modi per magnetizzare l’acqua: con l’imposizione delle mani e, più naturalmente, tenendola accanto al letto. La prima era preferita per certi malanni, ma la seconda era considerata migliore per tonificare in genere le forze. La si usava o bevendola o spruzzandola su qualcuno.
Si narra che una regina di Palmira pretendeva dai suoi aiutanti di dormire accanto al bacino preparato per il suo bagno. Simile è il racconto biblico di re Davide, a dimostrare il valore attribuito alle sane radiazioni umane. Nella vita sociale queste emanazioni dovranno essere armonizzate con grande attenzione. L’energia psichica suggerirà la scelta dei collaboratori”.
Roerich,Aum,1936
Appoggiare la testa
durante il sonno su un guanciale che ha assorbito la parola felicità
è allo stesso modo terapeutico e benaugurante.
Ricorda un po' l'usanza
odierna così di moda in certi ambienti “new age”dove la casa si
tappezza di postik con frasi che dovrebbero darti la carica e
ricordarti di pensare positivo, non cedere a pensieri di paura,
etcetc.
Un altro interessante
elemento che dona a questi manufatti un tocco speciale, e sottolineo
la parola manufatti umani, è che si sono caricati con energie
bellissime di lavoro paziente e sereno. La mano irradia e lascia
segni incancellabili su ogni oggetto che tocca o crea. Così come
ogni pagina scritta viene caricata dalla particolare energia dello
scrivente, fornendoci su di lui preziose indicazioni.
Un lino del genere è
fatto con molta pazienza, è carico di energia femminile,
accogliente, materna, protettiva. Non va dimenticato inoltre che è
stato fatto con particolare amore e attenzione perchè era fatto per
l' uso personale, per la cerchia ristretta della propria famiglia ed
era destinato a durare nel tempo, non era merce di mediocre qualità
atta solo a generare profitto.
Immaginatevi invece
indossare un maglione fatto in finta lana prodotto in Cina o in
Cambogia o qualsiasi altro paese dove le mani dell'operaio, così
come i suoi pensieri, emanano la miseria del suo stato di schavitù,
pagato una miseria, ma una miseria vera, costretto a turni
allucinanti di 16 ore consecutive e magari accucciato di notte dentro
la stessa fabbrica.
Che vibrazioni positive
potrà mai emettere un simile artigiano alla sua opera?
Odio, risentimento, paura,
frustrazione e angoscia.
Indossare un vestito del
genere significa caricarsi di un fardello orrendo e puzzolente.
http://www.caffeinamagazine.it/economia/3604-cosa-si-nasconde-dietro-i-vestiti-di-h-m-la-blogger-17enne-svela-il-segreto
Una nostra nonna, seduta
per ore e ore sulla stessa sedia, dedita alla sua opera con un ritmo
sano e una pace nel lavoro impensabile per un manufatto odierno,
genererà un prodotto in tutti i sensi migliore.
L'utilizzo sopra descritto
di simboli e parole cariche di significato positivo, pratica
tramandata quasi invariata da millenni, è sfruttata con fini molto
più biechi dai nemici dell'uomo, in quei sordidi bordelli delle
maison di moda dove si stabiliscono a tavolino le prossime tendenze
globali. I viscidi esseri che, nonostante la giacca e la cravatta, si
destreggiano molto bene nei reami del simbolico e dell'esoterismo più
becero, hanno disseminato il mondo intero di simboli e scritte di
morte, che ritroviamo persino nei prodotti della più tenera
infanzia: gioielli, cuffie, magliette, felpe, astucci e zaini; tutti
inzozzati da scritte immonde e simboli di morte come teschi e
pistole( queste ultime rivolte verso il basso, ovvero agli organi
sessuali...w la fertilità!!)
E queste due parole,
teschi e pistole, tanto fan pensare ai telefilm che ci scorrono
davanti, sempre ad ora di cena, giusto per avvelenare il nostro cibo
e il nostro corpo in modo più diretto, che con la scusa di chiamarsi
polizieschi ci propinano cadaveri,autopsie,arti mozzati e
svisceramenti vari, il puro trionfo della morte e della caduca
materia.
Se sui nostri vestiti
invece che teschi, pistole e frasi raccapriccianti comparissero
cristalli di neve o le bellissime geometrie di un crop circle!! Diventiamo portatori di bellezza,
anche nelle cose più minute!
Ho poi trovato un utilizzo
alternativo per il copri federa...che ne pensate??
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